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I'm experiencing my first time alone and abroad, being an au-pair in Finland. I write about my finnish life, cultural differences and sometimes about my idea of style.

mercoledì 8 maggio 2013

Vocaboli divertenti

Giusto ieri ho scritto del primo vaffanculo di Ranocchia.
Ma ora veniamo alle parolacce che non mi sono proibite.
Vi chiederete perché?
Ebbene, alcune parole che per noi sono brutte, per i finlandesi sono di uso comune.
Tipo: cazzo, culo, e merda, che per me son le parole più belle del vocabolario italiano.

Per loro cazzo significa vedere/guardare, culo significa udire e merda significa mare.
Ovviamente sono scritte in maniera differente: katso, kuulu e mertä.

I primi mesi guardavo il cartone animato preferito delle bambine e ci rimanevo male: l'usi spropositato della parola katso, con relative facce delle protagoniste sempre sbalordite, per me aveva la valenza italiana del "cazzo, guarda che roba interessante!".

Poi ci fai l'abitudine.

Diciamo che, almeno, quando sono su skype posso non trattenermi e usarle quanto c'ho voglia, che intanto loro capirebbero solo guarda, ascolta, mare.

Oggi è stata una giornata buona, anche se sono stanca da morire, e domani è festa qua (che assurdità, qua si festeggiano i quaranta giorni dopo la Pasqua!), e stanno tutti a casa.
Noi no: andiamo all'Ikea di una città che è sul confine tra Finlandia e Svezia, circa 250 chilometri da qua! 
Mi dicono che in Svezia ci vanno spesso a fare spesa in grande, perché i prezzi sono migliori!

Comunque ho preparato i gnocchi fatti in casa, e la più piccola li ha graditi. Principessa solo a vederli sembrava le stessi offrendo un pezzo di mertä, così le ho preparato degli spaghetti col sugo, e ne ha mangiati due piatti.
Orrore, però, Ranocchia ha voluto un chilo di ketchup sugli gnocchi, che già eran saporiti per via del formaggio. 
Se vi state chiedendo se io abbia emulato le mie piccole sorelle, la risposta è NO, gli gnocchi al formaggio son qualcosa di sacro, quindi niente salsa rossa ammazzasapori, però li ho assaggiati dal piatto di lei, e in piccolissime dosi non eran male.

Ah, che schifo di persona che sto diventando.

martedì 7 maggio 2013

Finlandesi che imparano l'italiano.



Che i bambini siano delle spugne nell'apprendere le lingue è risaputo.
Due anni fa ero in aeroporto a Bruxelles, in procinto di prendere l'aereo per tornare in Italia, e nel mio stesso gate c'era una bambina che avrà avuto non più di sei anni, che stringeva il suo piccolo trolley rosa e intanto parlava con la madre, una bella signora bionda, magra e vestita in maniera impeccabile, dagli occhialoni che usava a mo' di cerchietto ai sandali col tacco, Balenciaga al braccio e trolley firmato nell'altra mano.
Gli occhi, che son alla fine ciò che più mi han colpita, erano azzurri e dal taglio severo.
La bambina parlava tranquillamente in italiano e la madre le rispondeva in francese. Incredibile come riuscissero a capirsi alla perfezione.
Da lì ho sempre pensato che renderò i miei figli, qual ora un giorno decidessi di volerne, bilingue. Beh, io più o meno mi considero bilingue: capisco benissimo il piemontese, e lo parlo anche con mia nonna. Ma il piemontese non è considerato importante quando si viaggia, quindi penso che addestrerò la mia prole a qualcosa di più internazionale, tipo l'inglese, sempre ammesso che io riesca ad impararlo bene.

Ad ogni modo, sin dall'inizio della mia avventura, le bambine hanno imparato a dirmi buona notte, poi ciao ciao, poi mamma mia!, poi napoletani (grazie Gege che gli hai insegnato una parola utile).

Tutte le sere vengono in camera mia, come ho già specificato qualche post fa, ad origliare le mie telefonate, o a mostrarsi in webcam coi miei genitori e con Gege, così spesso dicono a tutti buona notte.
Senza contare che a fine marzo, Gege, è venuto qua per dieci giorni, e abbiamo passato davvero un sacco di tempo assieme alle bambine. 

Qualche settimana fa stavamo facendo lo spuntino prima della nanna, tutti assieme, mangiando pancakes con marmellata, e son rimasta per ultima col padre e Ranocchia, a ritirare i piatti in lavastoviglie.
La bambina aveva il viso sporco di marmellata e le ho detto "Sei proprio una porcellina".
Il padre guarda la bambina, intuisce che il significato della mia frase fosse qualcosa tipo "piggy", e si mette le mani nella testa intonando in maniera simpatica un "Mamma mia, what a mess!".
Io scoppio a ridere, Ranocchia inizia a ridere di conseguenza e a dire "Mamma mia! Mamma mia! Mamma mia! Porselina! Porselina! Mina olen Porselina!".
Io e il padre continuiamo a ridere, e mi sposto verso il lavandino per riempire d'acqua il mio bicchiere e spiego al padre: -Amo essere qua! È uno scambio culturale fantastico: io imparo la vostra lingua e posso vedere i progressi che fanno le bambine nell'imparare l'italiano...
Un istante dopo, dietro di me sento la voce di bambina che esclama: -VAFFANCULO!
Io mi giro, indecisa se fuggire o uccidermi.
E invece mi escono solo parole tremolanti come: -No! Non si dice! (ovviamente in finlandese).
Il padre, stupito, mi chiede cosa voglia dire.
E io non posso far altro che ammettere che è una brutta parola, prima di fuggire in camera mia, nella quale mi ci chiudo per tutto il resto della serata.

Mi son sentita pessima come persona: questa bambina ha due anni e sa cinque parole in italiano, una delle quali è vaffanculo.

Il giorno dopo, nell'imbarazzo totale, mi faccio forza e dico alla madre: -Ti devo chiedere scusa per ieri -lei mi guarda accigliata- Eh, sì, la più piccola ha detto il suo primo vaffanculo.
Lei scoppia a ridere e mi dice: -Oh, non preoccuparti, trovo divertente che sappia dire vaffanculo! E comunque, anche dovesse dirla qua nessuno la capirebbe, quindi non è un problema.

Analizzando come possa averla appresa, diciamo semplicemente che è una delle parole che dico più spesso. La uso quasi come intervallo, al posto delle virgole.
Passando diverso tempo con me e sentendomi parlare in italiano, son quasi certa che me l'abbiano sentita pronunciare almeno una cinquantina di volte. 
Senza contare che quando Gege è venuto a trovarmi, una sera a cena io e lui discutevamo amabilmente, mentre Ranocchia mangiava, e principessa giocava nella sua stanza, aspettando il ritorno dei genitori.
Per concludere la discussione io ho esclamato "Ma vaffanculo!", e Ranocchia lo ha ripetuto una frazione di secondo dopo.
L'avevo fulminata con lo sguardo, ma quel coglione del mio moroso che scoppia a ridere probabilmente l'ha colpita di più, dato che  distanza di settimane l'ha ripetuto davanti al padre.

lunedì 6 maggio 2013

Differenza Culturale n°3

QUESTIONI DI KETCHUP.

Abituata a vedere il ketchup giusto come salsa da accompagnare alle patatine o con carni bollite, la differenza culinaria più strana è proprio l'abuso di questo ad ogni pasto.


Sono inorridita la prima volta che l'ho visto mettere sulla pasta alle bambine: cioè, mi rovinate un piatto di spaghetti con sugo, peraltro buono, con della stupida salsa da frigo?!
Poi ho capito che i bambini non capiscono una cippa di cosa sia il cibo, mangiano solo perché sono obbligati, e se mangiano per il piacere di farlo significa che stan mangiando schifezze... 

Dopo un po' ho notato che anche gli adulti lo fanno: su pasta, riso, carni, pesce e verdure.
Così, perdonatemi la bestemmia, ho provato a farlo anch'io: SORPRESA! È buono davvero!

All'ultima festa di compleanno, mentre tutti i bambini giocavano e noi adulti stavam mangiando torta e bevendo caffè, il festeggiato è arrivato in cucina, ha aperto il frigo per prendere il barattolone di ketchup, ha arraffato una pizzetta dal tavolo e l'ha cosparsa di ketchup.
Chi era al tavolo con me ha notato la mia faccia perplessa, e mi son sentita in dovere di spiegare che è una cosa alquanto insolita per me, italiana, vedere il ketchup su tutti i tipi di cibo.
Poi però ho ammesso che non è più così strano a vedersi, ed è intervenuta la mia madre ospitante dicendo: -Ma io ti ho vista mettere il ketchup sulla pasta! Ormai sei stata adottata dalla Finlandia!
E messa alle strette ho dovuto ammettere che sì, il ketchup sulla pasta al sugo è buono, se lo metti in dosi moderate, come anche sul riso.
Poi è uscito fuori che i bambini finlandesi vengono spesso convinti a mangiare qualcosa grazie all'aneddoto del "Ci mettiamo sopra un sacco di ketchup", e tutto magicamente sembra più appetitoso.




Il formato standard è quello da un litro, che di norma finisce in due settimane.
E pensare che il ketchup nel mio frigo durava fino a che non dovevamo buttar via il barattolo mezzo pieno perché s'era ammuffito!

E se non mi credete, ecco lo spot del ketchup finlandese, FELIX, che testimonia tutto: ragazzi che mettono quintordici quintali di salsa rossa sul piatto di spaghetti al sugo.


domenica 5 maggio 2013

IL Weekend Tipo

In famiglia tutti ormai sanno quanto io sia PIGRA, e temo che abbiano quasi rinunciato a chiedermi di uscire.


La realtà è che già di natura sono una persona poco attiva, e se si aggiunge che qua manca proprio la componente divertimento, io finisco col diventare un animale da sofà.

Tutti i miei momenti liberi li passo alla maniera italiana, coricata sul divano, davanti al computer o alla tv, e guardo quello che era il canale in streaming per eccellenza: Realtime.
Mi son guardata tutte le serie di The O.C. perché ero nostalgica, ho finito di guardare The Walking Dead, e mi sto portando avanti con The Big C (se solo le puntante fossero su Putlocker e non su Nowvideo...).



Ma ogni tanto muovo il sedere dal divano per andare alle feste di compleanno degli amichetti delle bambine.
Diciamo che sono avvenimenti comunque un po' scoraggianti: tutti parlano finnico e io spesso me ne sto da parte, ascoltando e cercando di capire cosa si stiano dicendo, e aspettando un traduzione in inglese.
Ciò nonostante mi diverto a mangiare le torte, i biscotti, le pizzette e tutto ciò che questa nazione mi può regalare (pure i chili che sto accumulando).



Oggi è stata una di quelle domeniche attive:
  • Karaoke Dancing
  • Compleanno
In Finlandia vanno matti per il Karaoke, specialmente i più anziani. 
Trovano divertente mettersi alla prova, e sono, devo ammetterlo, dei bravi cantanti.
Così oggi sono andata con la famiglia a questo evento mondano, che si svolgeva in quella che chiamano The Village house, che è una casa abbastanza grossa, con diverse sale, e addirittura una bella cucina professionale, dove si organizzano gli eventi del paese, come, appunto, oggi. 
Non sorprendetevi: i partecipanti non erano più di una trentina.
Una delle sale era stata allestita per il karaoke, e mentre uno cantava, gli altri ballavano.
Ho ballato con Ranocchia, sebbene io sia una pessima ballerina, ma vederla sorridere è stato la soddisfazione più grande!
Dopodiché ho finalmente avuto modo di vedere uno dei balli tradizionali finnici, il più famoso: la Humppaa.
L'ho trovata davvero particolare, e l'ho pure filmata!


Passiamo al compleanno: ne ho già passati cinque di weekend coi compleanni, e ho sempre mangiato torte da pasticceria, con l'unica differenza che qua le fanno in casa.
Poi pizzette, biscotti al pan di zenzero e non -ma sempre ricoperti da uno strato di glassa colorata-, caramelle gommose (un vero must finlandese) e cioccolatini, ma poche patatine, il tutto per accompagnare il caffè, e nel mio caso il tè.



Sono imbarazzante, perché faccio sempre il bis di tutto, ma la verità e che le torte qua sono speciali: essendo una nazione ricca di bacche e fragole, tutte le loro marmellate sono una bomba di bontà. 
La torta di per se è semplice pan di spagna (anch'esso fatto in casa), farcito con panna montata, banane e marmellata, sopra altra panna montata.

Una volta raccontato quanto io faccia schifo nel mangiare, beh, vado in sauna a rilassarmi, come da usanza locale.





Humppaa from Marta Långstrump on Vimeo.

sabato 4 maggio 2013

Differenza culturale n°2

QUESTIONI DI FIDUCIA.

La seconda differenza culturale è riguardante la fiducia nell'essere umano.


In Italia nessuno si fiderebbe a lasciare le chiavi in macchina, anche se parcheggiata nel proprio vialetto, così come la chiave nella porta di casa.

In Finlandia accade questo e molto di più.
Le chiavi di casa sono perennemente infilate nella toppa, e la macchina viene lasciata in moto quando si va a fare la spesa.
E se pensate che questo non sia abbastanza wild, allora sappiate che i primi giorni sono andata a fare la spesa con la madre e le bambine, Ranocchia si è addormentata ed è stata lasciata dentro, con la macchina in moto, nel parcheggio del supermercato.
A me sarebbe solo venuto in mente "mi fottono la macchina e la bambina!", ma qua non accade.

Come ho già spiegato, il riposino pomeridiano, se il tempo permette, lo si fa fuori.
Così accadde la prima volta che l'ho portata a fare un giro in passeggino, con -10 gradi, lei si addormentò e la madre mi disse di lasciarla fuori a dormire, nel cortile.
Occhei, è vero, Ranocchia era ben coperta, e aveva pure la copertina imbottita, ma mai e poi mai mi sarei sognata di vedere una cosa del genere: bambina di due anni che dorme nel passeggino, in pieno inverno, nel cortile di casa! 
E come accade in campagna così è in città: bambini lasciati sui balconi o a fianco dell'uscio di casa.

Ci son ovviamente delle regole da osservare per il pisolino all'aperto: tutina di pile sopra i vestiti, tuta da sci, guanti spessi, calze di lana, sciarpa e cuffia . E non si esce di casa se ci sono meno di -15°C.

Una cosa è certa: sono un po' pazzi, ma nel prossimo ci credono ancora, e non sono particolarmente religiosi eh, semplicemente son così pochi che son facili da gestire.


venerdì 3 maggio 2013

Il mio Technicolor.

Come ho precedentemente scritto, a febbraio ho passato dei giorni in città, e mi son trasformata in Gesù (per chi è religioso: non legga in queste parole della blasfemia; non voglio offendere nessuna religione): mani bucate che mi ha fatto partire tanti soldi per tante belle cose di cui AVEVO BISOGNO PER FORZA. 
Eh sì, metà armadio è rimasto a in Italia.


Così, aggirandomi per H&M -quale novità?- mi son imbattuta nella zona saldi, e tra tante cose dozzinali e pulciose, ho trovato una mini-gonna coloratissima, con stampa tipo tribale.azteca.geometrica, che mi ha colpita subito e il prezzo di soli 5 euro mi ha fatta volare alla cassa.


Una volta tornata a casa, come la maggior parte delle cose che compro solo perché mi piacciono, mi son detta "mo' come l'abbino?".

A dire il vero una qualsiasi t-shirt semplice, bianca o nera, con un cardigan nero, un paio di scarpe a caso, e il look è fatto: sì, perché la gonna è protagonista in ogni caso!

Aztec/geometric/tribal skirt, Bicolor Bag, beanie, bracelets and sunglasses, H&M - Burgundy Shoes, DocMartens - Denim shirt, Pull&Bear - Necklace and Earrings, GinaTricot 

Io ho optato per abbinarla così: camicia di jeans, collant neri (ho dovuto mettere quelli coprenti: fuori c'è troppo vento), DocMartens burgundy, cuffietta da uomo, occhiali da sole, orecchini a triangolo (geometrici, proprio come la gonna), collana e bangles semplici.

Il risultato mi piace parecchio, e strano a dirsi: mi piaccio anch'io!




giovedì 2 maggio 2013

1° Maggio - May Day - Vappu

1° maggio: come in Italia, anche in Finlandia si festeggia il giorno dei lavoratori, solo che qua un significato ce l'ha, dato che un lavoro ce l'hanno più o meno (anche se la crisi, dicono, la sentono pure qua, e molti giovani son disoccupati).

Ma non scriverò delle polemiche riferite alla mia terra madre, ma vi parlerò esclusivamente di come viene festeggiato in Finlandia il Vappu!
Come gran parte delle festività finniche, l'origine di questa deriva dalla Svezia, The Walpurgis Night.

Vappu a Helsinki

Mi è stato detto che normalmente si esce di casa e si fanno enormi pic-nic nei prati, godendo del bel tempo di Maggio, e bevendo -alcolici, nè-, che direi esser basilare per ogni giorno festivo in Finlandia!
Ahimè non è stato questo il caso di ieri: verso le 14 ha iniziato addirittura nevicare!

Vivendo in aperta campagna la famiglia ha invitato una loro amica con bambina di un anno e mezzo e ragazza alla pari al seguito, così abbiamo avuto compagnia sin da martedì sera, momento in cui abbiamo iniziato festeggiando bevendo sima e mangiando delle ciambelle, come nella tradizione di questo giorno, come anche la tippaleipa, che altro non è che pasta per ciambelle fritta in abbondante olio e cosparsa di zucchero a velo, la quale mi ricorda il sapore delle gale/bugie o qualsiasi modo in cui vogliate chiamare quei dolci tradizionali carnevaleschi italiani!
Le ciambelle vanno fritte e decorate, mentre la sima è una bevenda a base di limone, lievito di birra e uvetta, leggermente alcolica di modo che anche i bambini possano berla...
C'è da ricordare che per i finnici il Vappu è una sorta di festa di primavera, un Carnevale che riunisce tutti, in modo particolare i giovani studenti che celebrano la fine delle lezioni!

Sima e Tippaleipa



Il giorno seguente, 1° Maggio, abbiamo dovuto rinunciare al pic-nic per via del tempo sempre incerto, ma mi era stato detto che avremmo avuto salsicce, spiedini, bistecche e salmone, accompagnati da insalata e salse, e anche vino bianco frizzante, e così è stato: la famiglia ha allestito un pic-nic al coperto nel capannone del giardino di casa, e abbiamo consumato un pranzo abbondante tutti assieme!

Solitamente, mi era stato detto, che il primo maggio è la festa nazionale degli hangover, perché la stragrande maggioranza dei finlandesi passano la sera del 30 Aprile a sbronzarsi pesantemente, purtroppo quest'anno non mi son goduta nulla di ciò. Magari il prossimo anno?!