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I'm experiencing my first time alone and abroad, being an au-pair in Finland. I write about my finnish life, cultural differences and sometimes about my idea of style.

martedì 30 aprile 2013

Mansioni da Aupair

Essere un'Aupair è una possibilità relativamente semplice per chi desidera trasferirsi per un certo periodo di tempo all'estero, senza spendere un enormità di soldi, anzi, -quasi- guadagnandone.
Considero questa mia possibilità come un erasmus, uno scambio culturale low cost.


La visione comune di una ragazza alla pari è quella della "servetta" che fa pulizie tutti i giorni nella casa di una famiglia benestante all'estero.
In realtà, negli anni, le Aupair sono diventate più che altro delle babysitter che si prendono cura di bambini mentre i genitori sono occupati a lavoro, e qualche volta svolgono lavori di pulizia, quantomeno nel mio caso è così (e mi rendo conto di esser fortunata).




Spero che non mi vogliate male, ma per ragioni di privacy non vi dirò i nomi dei componenti della famiglia, o il luogo esatto in cui vivo, e poi il tutto può essere un più avvincente se in fondo c'è un po' di mistero, no?
Vi basterà sapere che da quando sono qua ho acquisito due sorelline minori.
La più grande la chiamo Principessa, e ha 5 anni. Il nome le calza a pennello, perché è davvero la classica bambina che ama il rosa e le storie su paesi incantati con ragazze bellissime, figlie di re e regine sperduti/defunti/sul.punto.di.morte, che per una qualche ragione hanno la sfiga addosso.
La più piccola, che è sostanzialmente quella di cui mi devo occupare di più, ha 2 anni e il nome più azzeccato per lei è Ranocchia, che non è per nulla dispregiativo, ma dovuto al fatto che tuo suo nome reale è legato a questo anfibio.
È una bambina sempre sorridente, che mette il buon umore, ma l'inizio è stato un trauma con lei: la differenza di lingua è un casino tutt'ora, e non potendo capirla se non otteneva ciò che mi chiedeva iniziava a strillare. Per non parlare dei pannolini da cambiare... Mi diceva di no, di andare via, e io che sono una persona sensibile e permalosa, mi incazzavo come una bestia. Cioè, io volevo solo toglierla il peso delle pisciate o delle cagate che si portava appresso, mica farle del male!
Alla fine, dopo più di un mese di "lotte" son riuscita a domarla, e ho iniziato ad imparare un buon numero di parole, di modo da poterla capire.

Non andrei fiera dei miei metodi di "addestramento", ma coi bambini io funziono a ricatti: per convincere la più piccola a farsi cambiare, vestire e a fare il pisolino sono andata avanti a caramelle.
Ora la fase dei dolciumi l'ho superata, giusto in tempo per salvarla dall'obesità.
Finalmente fa più o meno tutto senza ricatti, ma se c'è qualcosa che la smuove anche quando non vuole è farle vedere i video della Crazy Frog su YouTube.


Il mattino mi sveglio, faccio colazione, vado a svegliare Ranocchia, le faccio fare colazione, le tolgo pigiama e pannolino, lei sceglie i vestiti che vuole indossare, poi andiamo a giocare fino a mezzogiorno e mezzo, pranziamo, la cambio di nuovo e le faccio fare un riposino fuori se c'è bel tempo, e dentro se c'è il tempo brutto; dopodiché la sveglio intorno alle 15,30 e le faccio mangiare un po' di frutta, e se la mamma non riesce vado io a prendere Principessa all'asilo, talvolta con Ranocchia, talvolta da sola. Dalle 16,30 in poi è tutto in discesa: le bambine possono guardare i programmi per bambini fino alle 18, e dal momento in cui essi terminano si cena! Di solito da dopo cena io sono libera di fare ciò che voglio, e siccome sono un'asociale di merda spesso mi rintano in camera mia, ma le bambine sono iperattive e spesso vengono a giocare nella mia camera, o ad origliare le telefonate su Skype!
Alle 21 si va a nanna, ma non prima di avermi detto "buona notte! Good night! Hyvää yotä!".

Tutti i giorni è così, tranne i pomeriggi del martedì, dove le bambine vanno a scuola di musica, che è più un'"educazione al ritmo", sicché non suonano alcuno strumento in particolare.

Nei buchi liberi durante la giornata, mentre le bambine sono occupate a fare altro, cerco di riordinare la cucina, faccio una lavastoviglie, e provo a risistemare i loro letti e le camere.
Ogni tanto cucino, ma temo sempre che ciò che preparo faccia schifo.

Il weekend sono di riposo, e vorrei essere più intraprendente e muovermi o stare con le bambine a giocare, ma la realtà è che le vedo così tanto durante la settimana che quando posso stare nel mio angolo di pace non mi faccio remore.
Cioè, a dire il vero la cultura qua mi affascina, ma da sola non so quasi mai dove andare, e quindi finisco col passare i miei giorni liberi a guardare roba in streaming.
Anche il fatto che sia piuttosto timida e che abbia il timore di dire o fare cose sbagliate mi impedisce di passare del tempo con la famiglia, anche perché spesso non so proprio cosa dire!
Ogni settimana mi riprometto di essere più attiva e più di compagnia, ma non ci riesco mai: la pigrizia si impossessa di me.



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