La festività cristiana non è importante per me (nel senso che ho tutti i sacramenti fino alla Cresima, però non sono credente), ma ho in mente solo l'idea che a casa mia, solitamente la mattina dell'8 si fa l'albero. E' una delle poche tradizioni che noi non possiamo tradire.
A questo giro mi è stato promesso che lo faremo non appena tornerò a casa.
Sono in Germania, e non ho idea di quali siano le tradizioni berlinesi,
So solo che appena sveglia mi toccherà prepararmi e convincere Gege ad alzarsi dal letto. Abbiamo un sacco di cose da vedere:
-Il museo di Storia Naturale (Museum fur Narurkunde);
-Il museo di Storia della Medicina (Medizinhistorisches Museum);
-Il museo dei Ramones.
Colazione mentre aspettiamo la S-Bahn, in Heidelberger Platz direzione Naturkundemuseum. Poi camminata sotto la neve e finalmente il museo.
L'ingresso lo paghiamo 6 euro in due, grazie alle agevolazioni date dal nostro abbonamento per i mezzi.
Ci accolgono i resti del più grande scheletro di dinosauro ritrovato, un Bracchiosauro, oltre ad altri dinosaurini più piccoli, tipo Velociraptor.
Nelle altre sale ci sono animali di ogni soecie imbalsamati (SIGH! Poverini...), camere buie dedicate all'astronomia e altre forme di vita sotto formalina, oltre che uno studio sui vari tipi di pietre.
Finita la visita ci dirigiamo verso quello che per me è una ficata totale: il museo di Storia della Medicina.
Sembrerò maniaca o quanto meno con dei problemi, ma sono incuriosita dalle cause delle malattie, di come si manifestano nel nostro corpo.
Tralasciando il fatto che il museo era praticamente una raccolta di sezioni di organi umani tenuti in formaldeide, ho fatto delle scoperte su quelle che posson esser state le conseguenze di Chernobyl: vedere certi feti deformati non fa piacere, e lo consiglio a chiunque sia favorevole al nucleare, di modo che possa rendersi conto di ciò che può accadere.
Usciti dal museo non tutti avrebbero fame, ma io e Gege abbiamo lo stomaco forte e ci dirigiamo verso la HauptBahnof, decisi a mangiare un boccone (oltre che esser poi comodi per dirigerci coi mezzi al museo dei Ramones, con la S-Bahn per Orianenburger Strasse).
Arrivare a quella che è la Stazione Centrale è un'impresa causa tempesta di neve, ma mezz'ora dopo riusciamo ad entrare al coperto.
La camminata sotto la bufera di neve |
Ci sediamo in un fast-food chiamato "Fish&Chips", mangiamo pesce e patatine (che ovvietà!) con salse, ci riprendiamo dal freddo e poi ripartiamo.
Fish&Chips |
Quando scendiamo a Orianenburger Strasse nevica ancora fortissimo. La zona ha un centro sociale immenso e non c'è gente nei paraggi, eccezion fatta per un tizio che barcollando viene verso la nostra direzione.
In mano ha una bottiglia di vino finita, e vuole proprio fermare noi.
Parla in tedesco, ma quando capisce che non siamo autoctoni si rivolge a noi in un inglese sbiascicato. Vuole una sigaretta.
Io, diffidente, non gliela lascio; Gege è un pollo e gli da il suo tabacco e le sue cartine.
NON L'AVESSE MAI FATTO! Sto tizio ci attacca pezza, ci chiede se vogliamo da bere, che lui ce lo offre. Noi decliniamo l'offerta e decidiamo di chiedergli in che direzione troviamo il museo dei Ramones.
Ci risponde che è lì vicino, e che c'è stato una volta, ma che se n'è pentito perché non è un vero e proprio museo, bensì sono oggetti appartenuti a loro e collezionati maniacalmente dai fan, che han poi contribuito a lasciarli a questa specie di Cafè con annessa stanza-museo. Ed è carissimo. Perciò desidera che noi restiam lì a fargli compagnia bevendo... E ZAC! Dalla manica della giacca tira fuori una bottiglia di "Bellini".
Gege ride, io invece son sempre più preoccupata. Il tizio ha uno strano ovetto di plastica in mano. Non so cosa sia e cosa contenga: voglio solo entrare nel carissimo Museo dei Ramones!
Come se non bastasse questo scoppiato inizia a dar fuori di testa, ad insultare tutti e a prendere inspiegabilmente a calci Gege. Lo tiro via e ci allontaniamo.
Cinquecento metri più avanti mi sento al sicuro: vedo degli sbirri e provo a chider loro dove sia sto cazzo di museo: sanno dov'è, che è in zona, ma non esattamente dove, per di più non sanno parlare in inglese...
Lo troviamo inculato in una vietta, grazie ad un cartello appeso fuori.
L'ingresso è davvero caro per quello che è in effetti: sei euro a testa... Però hai diritto ad una spilla gratis.
Troviamo le vere bacchette di Marky Ramone, le vere All Star, il vero chiodo di un fan firmato dai Ramones.
Poi ci sbattono fuori perché stanno smontando tutto per dare la possibilità ad un gruppo di montare gli strumenti sul palchetto.
Usciamo e il proprietario del Cafè/museo ci ferma per invitarci alle 20 a sentire il gruppo che suona.
Guardiamo l'orologio: sono le 17,30. Decisi a tornare in albergo per lavarci e poi uscire di nuovo e sentire un concerto.
In realtà i mezzi sembrano solo veloci, perché arriviamo in hotel alle 18,30. Tempo di lavarci e vestirci sono le 19,45 o poco più (sono donna e ci metto tanto a prepararmi!)... E quando arriviamo al Cafè sono le 21... Peccato che il concerto sia già terminato e che stiano smontando tutto. Che tristezza.
Rimane il fatto che abbiam fame, che la neve scende ancora incessantemente e in quella zona ci sono una quantita assurda di belle ragazze tutte truccate e con capelli perfettamente in ordine che se ne sta con l'ombrello in mano a prender freddo, vestite solo con una giacca di piume, leggings e MoonBoot.
Mi dico: "Ecco un'altra assurda moda invernale berlinese: leggings + MoonBoot!". Poi faccio mente locale: non possono esser tutte lì ad aspettare i loro morosi, sui marciapiedi!
Sono le prostitute di Berlino. Tutte giovani, forse giovanissime, e bellissime. Hanno l'aria di esser Est-europee. Alcune indossano solo dei vestiti succinti, di latex.
Cerchiamo un tabaccaio, ed è impossibile da trovare. Dopo mezz'ora di giri a vuoto entriamo in quello che ha l'aspetto di un negozio di alimentari, che invece vende tabacco.
Compro anche delle caramelle gommose. Faccio schifo, me ne rendo conto, ma sono state la mia cena! (Gege deve aver mangiato delle schifezze comprate alle macchinette, perché non c'era traccia di venditori di CurryWurst, e non eravam riusciti a trovare il compromesso sul dove andare a mangiare).
Quando rientriamo in camera nostra siamo stremati: abbiam mangiato schifezze e preso freddo.
Mi corico sul letto e penso a casa, ai miei genitori, e all'albero che mi aspetta a casa, tutto da addobbare. E mi rendo conto che i giorni di vacanza volano sempre troppo in fretta.
2 commenti:
Proprio vero. Finiscono sempre troppo presto!
Martaaa ma quanto stai bene mora???? <3
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